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Modello 231

Cosa stabilisce il D. Lgs. 231/2001

Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n.231ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità in sede penale delle società e degli enti, per reati commessi, o tentati, nel loro interesse o a loro vantaggio.

Alla responsabilità degli enti e delle società si aggiunge quella degli Amministratori e delle figure apicali.

La responsabilità dell’Ente (società, associazioni, imprese individuali, ecc.) e degli Amministratori è presunta se non si disponga di un Modello di Gestione e Controllo anticrimine (D.Lgs. 231/01).

 

Quali sono i benefici in caso di adozione del Modello 231/2001

L’adozione ed efficace attuazione del modello di controllo e gestione anticrimine da luogo a quattroimportanti benefici:

 

  • TUTELA DA RESPONSABILITA’ PENALE

Il reato resta incardinato in capo a chi lo ha effettivamente commesso e la Magistratura inquirente non può estenderloalla società né agli amministratori. Estensione viceversa automatica in caso di assenza del modello 231/01.

 

  • TUTELA DA RESPONSABILITA’ ECONOMICO/PATRIMONIALE

L’Amministratoredella società o dell’ente non risponde, nei confronti dei soci, dipendenti, banche, compagnie di assicurazione e creditori, per i gravi danni derivanti dall’applicazione delle sanzioni previste in caso di mancata adozione del Modello di Controllo Anticrimine. Il Tribunale di Milanocon la sentenza 1774/08, successivamente richiamata,ha condannato gli Amministratori di una società che non hanno provveduto a dotare la stessa del Modello di controllo e Gestione Anticrimine ai sensi del D. Lgs. 231/01.

 

  • RIDUZIONE PREMI INAIL

Per effetto dell’art. 24 del MAT (Modalità di Applicazione delle Tariffe Inail) la società può godere di una riduzione dei premi annuali da corrispondere all’INAIL che va da 10 al 35%.L’art. 24 del MATinfatti prevede una riduzione del 10% dei premi annuali da corrispondere all’INAIL. Tale riduzione, per l’effetto congiunto del meccanismo bonusmalus, può raggiungere, in funzione di diversi parametri, fra cui le dimensioni aziendali in termini di addetti, l’entità del 35%.

 

 

  • PRESUNZIONE DI RISPETTO DELLA NORMATIVA SULLA SICUREZZA SUL LAVORO

 

 

Si determina una presunzione di rispetto delle prescrizioni di cui al TU 81/08 (sicurezza sui luoghi di lavoro) e quindi una inversione dell’onere della prova per effetto della quale è l’Organo inquirente a dover dimostrare il mancato rispetto delle prescrizioni e non l’imprenditore come normalmente avviene. L’art. 30del T.U. 81/08 stabilisce, infatti,che i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle linee guida UNI-INAIL si presumono conformi ai requisiti richiesti dallo stesso T.U.

Quali reati?

La tipologia dei reati previsti riguarda:

 

  1. i) reati commessi in danno della Pubblica Amministrazione;
  2. ii) reati in tema di falsità in monete, carte di pubblico credito e valori in bollo, introdotti nella disciplina dalla legge 406/2001, art. 6, che ha inserito nel D. Lgs 231/2001 l’art. 25-bis;

iii)     reati in materia societaria introdotti nella disciplina dal D.Lgs 61/2002, che ha inserito nel D. Lgs 231/2001 l’art. 25-ter;

  1. iv) delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine de-mocratico introdotti nella disciplina dalla Legge 7/2003, che ha inserito nel D.Lgs 231/2001 l’art. 25-quater;
  2. v) delitti in tema di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, di tratta di persone e di acquisto e alienazione di schiavi introdotti nella disciplina con legge 228/2003, che ha inserito nel D.Lgs 231/2001 l’art. 25-quinquies;
  3. vi) i reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato indicati all’art. 9 della Legge 18 Aprile 2005 n°62 (Legge Comunitaria 2004) che a sua volta recepisce la diret-tiva 2006/6/CE – previsti dalla parte V, titolo I-bis, capo II, del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998 n°58 – sono recepiti dal Legislatore nazionale attraverso l’art. 25 sexies del D.lgs. 231/01;

vii)   reati transnazionali in materia di associazioni criminose, riciclaggio, traffico di migranti, intralcio alla giustizia (Legge n. 46/2006);

viii) reati contro l’incolumità fisica, con particolare riferimento all’integrità sessuale femminile (art. 583-bis c.p.).

 

La Legge n. 262 del 2005, oltre a modificare alcune delle norme previste dall’art. 25-ter in tema di reati societari e a raddoppiare l’importo delle sanzioni pecuniarie previste dal medesimo art. 25-ter, ha altresì previsto la responsabilità amministrativa degli enti in relazione al reato di: omessa comunicazione del conflitto di interessi (art. 2629-bis c.c.)

Inoltre, la Legge 123/07, in vigore dal 25 agosto 2007, con l’art. 9 ha esteso il campo di applicazione del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, (Articolo 25 septies del D. Lgs. 231/01) ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime (ai sensi dell’art. 583 del codice penale) commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute nei luoghi di lavoro.

Altre fattispecie di reato sono quelli in materia di tutela dell’ambiente e del territorio, la corruzione tra privati; l’impiego di cittadini extracomunitari in violazione della normativa in materia e l’auto riciclaggio.

 

Di seguito, allo scopo di favorire la comprensione delle fattispecie dei reati ricompresi nei rigori del decreto de quo si propone una schematizzazione dell’iter legislativo che ne ha determinato, man mano, l’assoggettamento.